Nemedes

Vita..

Respiran le tenebre,
fra i malevoli riflessi..
..e le ombre vive.

Ha inizio in Italia, i primi anni novanta. Un ragazzo figlio di due culture diverse, in un'epoca senza spessore, senza presente e senza futuro..
.. Ha inizio nel vuoto. Nel vuoto di una perenne attesa, che colmi quella sensazione repressa di aspettativa. Quella sensazione che alcuni sentono per tutta la vita: la sensazione di essere speciale, di essere destinato a qualcosa di più, a qualcosa di diverso dal semplice vegetare spingendo gli ingranaggi di un meccanismo allo sfascio.
I giorni si susseguono tutti uguali, in una sciarada di luogo comuni senza fine: giorno dopo giorno percepisco la bestia strisciare sotto pelle, nutrita dalla rabbia, dal risentimento, dal disgusto. Solo una maschera ti nasconde al resto del mondo, mostrando solo un riflesso che soddisfi le loro aspettative, celando la creatura primordiale che vuole vivere, lottare, più simile ad un animale che ad un uomo. Una breve apatia passata attraverso le solite delusioni, doveri, futilità..
Perchè questo non è vivere.
Così resti in attesa, di quel giorno di svolta, quel fatale giorno in cui gli ingranaggi cadranno e il futuro sarà chiaro. Lo aspetti mentre esci dalla palestra, tutto ciò che ti resta, finiti gli studi e in attesa di un lavoro privo di stimoli fra i tanti, la sacca in spalla in cui la divisa è stipata in maniera approssimativa, mentre l'odore del sudore e del pavimento artificiale ti ricorda le ore di arti marziali appena trascorse, uno sfogo selvaggio per imbrigliare l'animale rinchiuso all'interno. Gli occhi pallidi e distaccati si spostano troppo tardi al suono stridente, che mentre sollevi la bottiglia verso le labbra ti avverte di qualcosa di insolito. Poi l'auto sbandata ti abbaglia per un secondo, mentre scavalca sulla zona pedonale, prima di scaraventarti contro il muro.
E Gettarti nel buio..

Morte..

..E' questo il tuo destino?
Morire così, all'angolo di una strada, come uno di quei miserabili che hanno osservato sino all'ultimo, filmando lo spettacolo come fosse una commedia predisposta per loro diletto? Solo l'ultima vittima di un bollettino infinito e privo di scopo, in un mare di insetti che non hanno alcun significato se non quello datogli da coloro che gli passano affianco?
..E' tutto quì?
La bestia sembra ribollire sotto pelle, quella creatura fatta di astio che come una massa nera sembra divorarti pezzo dopo pezzo. Ed è quello che fa: frantuma la catena che ti legava alla vita un morso alla volta, con odio, maledicendo ogni istante che ti ha condannato lì ed ogni misera vita che ti ha attraversato la strada, trascinandoti verso il basso, emergendo come una maschera che derida quell'umanità vuota e spregevole..
..Non sarà così che finirà. Mai più.

..L'ultima risata a riecheggiare sulla terra intera, sarà la MIA.

Descrizione Fisica Umana.

Una figura di circa 1,85 centimetri, alta e asciutta. La sua pelle ha una carnagione lievemente olivastra, che assieme alla capigliatura scura che ricade all'indietro verso le spalle, lasciando solo alcuni ciuffi disordinati davanti al viso, crea un netto contrasto con gli occhi di un pallido colorito ambrato, dal taglio felino e astuto reso più acuto da scure e lunghe ciglia nere. La corporatura è asciutta e ben formata, le spalle e il petto sono larghi e i tratti del viso sottili e affilati, che assieme alle labbra sottili e appena ricurve paiono donargli un'aria perennemente sarcastica. Solitamente indossa un lungo soprabito rosso scuro, dal collo alto e dagli intagli neri e dal taglio semi-elegante riadattato da cinghie e lacci ad uno stile più attuale e moderno, seppur insolito e molto caratteristico. Sotto di questo un maglia ornata da fibbie al petto e alle braccia e lunghi pantaloni scuri concludono la figura, sino a giungere a stivali seminascosti.

Descrizione Fisica Hollow.

Una creatura inumana, di quasi due metri e mezzo. Scura come la notte e ricurva, avvolta solitamente da qualcosa di simile ad una lacera cappa rossa. Sotto di questa si possono scorgere braccia oblunghe, sormontate da una scorza bianca che parte dai bordi del petto, con disegni simili a radici, terminante in dita artigliate e ricurve. Sul il petto largo inframmezzato di segni bianchi a spirale, dallo sfondo nero, è possibile vedere un largo buco cavo. Per concludere le gambe asciutte terminano in ginocchia bianche che si delineano sino a due paia di piedi aguzzi, dalle sembianze feline.
Ciò che più attira l'attenzione è però la maschera: sorge da lunghi filamenti biancastri che si inframmezzano al crine nero-rossastro, discendendo lungo la schiena in una matassa, e presenta un volto biancastro solcato da striature nere, ridente e macabro, posto su due occhi di un latteo bianco luminescente e su dei denti dai bordi puntuti solitamente esposti in un sorriso cupo.

Descrizione Psicologica.

Una figura ingannevole, maligna e infida. Nasconde dietro un'aria avvolta di cupo sarcasmo e ironia e dietro una teatralità macabra, una malvagità e un'astuzia programmata e metodica, accompagnata ad una ambizione senza limiti. Nasconde la sua personalità dietro inganni e raggiri ben pianificati, maschere e mezze verità, ed ogni cosa per lui è volta a dargli un vantaggio, a fargli porre un passo sopra coloro che lo circondando, in una scalata senza fine. I suoi momenti di intensa serietà sono da temere, come la più pura manifestazione della sua collera, che può protrarsi senza fine nel tempo, senza perdere il suo furore. Prova un particolare divertimento nei confronti degli esseri inoffensivi e nei reietti, divertimento che si trasforma in disprezzo dichiarato verso i privilegiati, sino a sfociare in una insaziabile sete di sangue nei confronti di quelle che possono essere vere e proprie sfide..
Rari sono i casi in cui si abbandona totalmente all'istinto e alla follia, mostrando la vera bestia sul campo di battaglia e soffocandolo nel sangue, nutrendosi della vita al suo passaggio.