Bleach Soul Society

La muerte y la vida Nueva.

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    La morte




    "Parlato"
    Parlato altrui
    Pensato


    Passa i tornelli, la sua cravatta svolazza a destra e sinistra, quasi come se fosse un pendolo. Aspetta il treno, dopo poco arriva, e sale. Si siede alla fine della carrozza, l’ultima.
    Nel vagone non ci sono più di tre persone oltre lui, ma sono senza volto anonime. Solo una risalta sugli altri, per i suoi colori sgargianti e il suo strano vestito, un vestito lungo giallo.
    Il treno fa le sue fermate, e passo dopo passo si arriva alla meta, anche se la mente di Maeda non riesce a focalizzarla. Poi tutto divenne confuso, urla, botti, la carrozza deraglia e si ribalta.
    Maeda sta cadendo.

    -DRIIIIIIIIIN-

    Un’altra mattina è iniziata nella vita di Maeda, un’altra insulsa e inutile mattina. Ancora con il fiato corto per il sogno che ha appena fatto il ragazzo alza il busto. Erano anni che non sognava, e mai aveva avuto un sogno così vivido, così reale.
    Piano piano mentre la sua mente si rasserena, scompaiono anche i ricordi su quel sogno. Sebbene è sicuro che sono ormai legati a lui in qualche modo.
    Si alza, e si avvia verso la cucina, il frigorifero è deserto, se non per poche uova. Apparecchia la tavola solo per lui e controlla il suo smartphone, come sempre trova numerose chiamate, alle quali non risponderà. Sono ormai mesi che non vuole parlare più con nessuno, soprattutto con la madre.
    Accende la TV, che trasmette un TG spagnolo. Parlano di gossip e cronaca, nulla che veramente possa cogliere l’attenzione di Maeda, fino a che non si incomincia a parlare di terrorismo.
    E’ un periodo nero per l’Europa, le maggiori città sono in constante allarme, e la vita è diventata molto pesante in queste aree ma se si vuole ancora avere una possibilità di sopravvivenza è l’unico modo.


    “Dopo l’intervento delle truppe spagnole in Pakistan, gli esponenti del movimento terroristico denominato “Nuova primavera” ha promesso ritorsioni contro il regno Spagnolo.”

    *Sono quasi in ritardo…*

    Spegne la tv e si muove verso la doccia, qui passa molto tempo sotto il getto bollente, ragionando su tutto quello che deve succedere in quel giorno.
    Ha un colloquio di lavoro, per un bel posto in un albergo molto prestigioso lì a Madrid.
    Si veste, indossando il suo abito preferito, un gessato blu, con una cravatta di un colore blu anch’essa, e si prepara per l’incontro.
    Esce di casa e si avvia verso il centro, dove lo accoglie una via di persone indaffarate con i loro piccoli traffici, tra chi compra tra i negozi e chi semplicemente cammina con gli amici o la famiglia.
    Entra nell’albergo, una antica struttura molto alta, costruita probabilmente nell’800 in pieno stile barocco.
    Maeda viene colpito immediatamente dall’Opulenza del locale.
    Lo mettono subito ad aspettare il direttore delle Risorse Umane, che arriva dopo poco. Un uomo abbastanza alto sulla quarantina che decide di iniziare subito la discussione in Spagnolo.


    “Hola Senor, como estas, y digame has echo un buen dia?”

    Con quelle parole inizia un lungo periodo di contrattazionedurante il quale entrambi si studiano attentamente e alla fine, Maeda ottiene il lavoro. Contento decide di tornare a casa, ma proprio in quel momento riceve una telefonata è Maria, una sua spasimante. Decide quindi di prendere la metro, e di andare da lei.

    Compra il biglietto, e passa i tornelli. Il vento provocato dal passaggio dei treni fa ondeggiare la cravatta, proprio come un pendolo. Quell’immagine lo fa stranire, dove l’ha già vista? Per quanto si sforzi non riesce a focalizzare.
    Passa un po’ di tempo, prima dell’arrivo del suo treno, è uno di quelli vecchi, formato da quattro carrozze, tutto imbrattato di graffiti e scritte.
    Maeda sale, sull’ultima carrozza, in fondo. Sul suo sedile trova un Depliant di una clinica di riabilitazione.


    CITAZIONE
    “Y tu que has ganado da esta vida? Nada!”

    E' lo slgoan, propongono varie terapie per riabilitare l’autostima delle persone.
    Prende il pezzo di carta e lo appallottola, buttandolo dietro il sedile. Le stazioni si susseguivano, ma la meta non arriva mai. Guardandosi attorno, scorge una signora seduta, che gli sembra molto famigliare ma non riesce a focalizzare chi possa essere.
    Più passa il tempo più tutto diventa strano, sente una forte pressione nel cervello, come se qualcosa volesse uscire, ma che non ci riuscisse.
    Si arriva alla penultima stazione, quasi tutti scendono dal treno, solo il ragazzo e quella signora rimangono sopra. Il treno riparte, e dopo poco si ode un forte boato. Il treno deraglia, le prime carrozze diventano una trappola di metallo e morte, le ultime, più o meno rimangono intatte, ma i passeggeri potrebbero essere in pericolo.
    Maeda è crollato a terra, sanguina la sua vita scivola via lentamente. Stranamente si sente leggero, come se la morte non lo toccasse o riguardasse. Muore sorridendo, non perché felice di lasciare il mondo che tanto odiava, ma perché completamente incosciente. Se quella è la morte perché gli umani ne hanno paura?
    Piano Piano Maeda si accorge che si sta distaccando dal suo corpo, e quando la frattura tra lui e il suo corpo divenne totale poi fu solo il buio.







    Si ringrazia Dragunov per questa base per post




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  2. Danteh ™
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    Incidente di percorso



    Nova vzmet, nuova primavera.
    Così si erano mostrati al mondo intero i folli del nuovo gruppo terroristico che nell'ultimo periodo aveva fatto parlare di se per le truci azioni dei suoi uomini.
    Soldati, anzi no macchine. Esseri incapaci di provare emozioni, votati ad un unico folle credo, la distruzione del mondo occidentale.
    Non avevano di certo tutti i torti, da sempre le nazioni occidentali avevano avuto interessi politico economici per intromettersi nelle controverse questioni interne dei territori confinanti con l'Iran e l'Afghanistan, ma il loro modo di reagire a questo aveva indignato nonostante tutto anche i loro capi di stato.
    Azioni terroristiche non erano e non sarebbero mai state approvate da gente sana di mente, ma ovviamente essendo dei folli, questi non ritenevano necessario sottostare a governanti che per profitto o per qualsiasi altri interesse avevano accettato aiuti esterni per risolvere i propri conflitti interni e quindi da allora, avevano agito seguendo la propria ideologia politico religiosa.

    [...]

    -Yussuf... Yussuf dove sei?-
    La voce dal forte accento straniero, sibilò qualcosa al telefono, cercando di non dare troppo nell'occhio mentre cercava di comunicare con il suo amico.
    -Sono qui Ahmed, ho appena girato l'angolo...-
    L'uomo dall'altro lato del telefono riattaccò, scocciato, sbuffando mentre scrutava torvo i passanti.
    C'erano diversi turisti quel giorno a Madrid, ormai il primo caldo segnava senza dubbio alcuno l'arrivo della primavera.
    Yussuf giunse finalmente al punto d'incontro, ansimando appena.
    -Sei in ritardo, dovevamo già essere arrivati al furgone!... Hai fatto tutto?-
    L'altro fece cenno di si con il capo e insieme si mossero, scomparendo dietro un vicolo accanto l'ingresso della stazione.
    Qualche minuto dopo un convoglio composto da quattro carrozze giunse in stazione come da copione. Yussuf fremeva di eccitazione. A dispetto del suo fisico imponente, paragonabile a quello dei lottatori di wrestling professionisti, il giovane aveva solo vent'anni ed era alla prima esperienza con quell'organizzazione che, ben felice di accoglierlo tra le sue fila, l'aveva subito assegnato al gruppo di Ahamed per fargli fare le ossa con la nuova crociata.
    -Bene, è il momento...-
    Ahamed diede il via libera e il pollice destro di Yussuf andò a premere con decisione sul comando a distanza nelle sue mani.
    Un boato allucinante proruppe dalla carrozza di testa che aveva da poco lasciato la stazione.
    Il treno deragliò portando scompiglio ma soprattutto diverse vittime. Le carrozze davanti si accartocciarono su loro stesse per poi ribaltarsi sul fianco, mentre l'ultima si sollevò per poi concludere con violenza la propria corsa contro uno dei tralicci posti lungo la linea ferroviaria.
    Dei due occupanti nella carrozza di coda nessuno si salvò. La donna morì sul colpo.
    Il suo ventre era stato trapassato da una sporgenza dello stesso traliccio che il convoglio aveva urtato, mentre il giovane era finito con la testa sul vetro alla sua destra e agonizzante vide sopraggiungere la morte qualche istante dopo.
    [...]
    Quando riaprì gli occhi lo scenario che gli si sarebbe presentato davanti lo avrebbe lasciato interdetto.
    Tutto quel macello, la donna morta, le sirene delle ambulanze e della polizia in lontananza per lui sarebbero passate per qualche istante in secondo piano.
    Come poteva essere ancora vivo?
    Si sollevò dal sedile aggrappandosi saldamente al sedile accanto,poi a quello più avanti per proseguire lungo il corridoio invaso da macerie, cercando di raggiungere l'uscita o quel che ne restava per chiamare aiuto, quando inciampò casualmente in una borsa abbastanza capiente dalla quale fuoriuscirono le ecografie di quel che sembrava essere un feto ai primi mesi di gestazione.
    Sollevando lo sguardo il giovane vide la donna e comprese... Non solo era stata sfortunata nel salire su quel treno, ma lo era stata ancora di più per non aver avuto la possibilità di veder nascere la nuova vita che portava in grembo.
    Finalmente il ragazzo riusì a districarsi tra le lamiere e a saltar fuori dal vagone, mentre sentì distintamente alcune voci che con tutta probabilità dovevano essere di alcuni soccorritori.
    Quando lo raggiunsero però, sia i quattro infermieri, sia i due poliziotti sembrarono non vederlo, lo ignorarono, forse pensando non avesse urgente bisogno di cure visto che era sano e salvo.
    Passarono quindi oltre, dirigendosi all'interno della carrozza dalla quale era appena uscito il giovane.
    Li avrebbe seguiti con lo sguardo, sia mentre spostavano il corpo della donna da quella orribile posizione e l'adagiavano sul sedile più vicino, sia quando si avvicinarono al passeggero seduto poco più dietro con la testa frantumata dallo spesso vetro.
    Strano che non si fosse accorto che ci fosse un altro passeggero a bordo oltre lui e la donna con il vestito giallo.
    L'infermiere con delicatezza tirò su la testa del corpo ormai privo di vita e il giovane per la prima volta si rese conto di essere morto, rivedendo il suo corpo esanime con il cranio frantumato.
    Ma come poteva esserlo? Lui era vivo, li in piedi oltre il finestrino che li fissava...
    Con il movimento della sua mano andò inavvertitamente a sfiorare la catena che penzolava dal suo petto la quale tintinnò con fare sinistro.
    Allora era davvero morto. Quella catena non era affatto frutto della sua immaginazione...
    Lo shock per aver appreso la sua condizione avrebbe potuto generare nel ragazzo un senso di frustrazione trascinandolo nella disperazione più totale, ma quando ignorandone il motivo egli riuscì ad udire le parole degli uomini all'interno del vagone, la sua mente fu ridestata e rimase in ascolto

    -609 mi ricevete?-
    -Forte e chiaro signore!-
    -Com'è la situazione nella carrozza di coda?-
    -Brutta signore. Purtroppo dei due passeggeri presenti nessuno dei due ce l'ha fatta... Uno dei due pare fosse incinta...-
    -Misericordia!... Accidenti... -
    -Capitano...Signore...attendiamo istruzioni...-
    -609 dirigetevi a sud ovest, e convergete su Paseo de Santa Maria de la Cabeza. Un furgone azzurro che risulta rubato è stato avvistato qualche minuto prima dell'esplosione appostato in un vicolo nei pressi della stazione, devono essere quei bastardi! Fermateli a tutti i costi, non devono lasciare la città!-
    -Ricevuto signore, ci muoviamo subito. Passo e chiudo-


    I quattro soccorritori uscirono dal convoglio trasportando le due vittime, mentre i due poliziotti senza aggiungere altro si diressero di corsa verso la loro auto per inseguire i possibili attentatori.
    E lui invece? Cosa avrebbe potuto fare adesso?
    Nessuno sembrava accorgersi di lui, quindi non aveva vincoli di nessun genere... Quale senso avrebbe avuto seguire i soccorritori fino all'obitorio?
    Senza dubbio seguire i poliziotti sarebbe stato molto più interessante...


    CITAZIONE
    QM Point: Eccoci qua alla prima parte del tuo addestramento. Come avrai notato ho seguito l'evoluzione della morte di Maeda dandole una "motivazione" o meglio un input per spiegare meglio da dove è cominciato il tutto e ti ho fornito uno scopo.
    La donna che era con il giovane nel vagone a quanto pare era incinta e quindi quei cattivoni di Yussuf e Ahmed hanno fatto fuori anche una nuova vita.
    Non che la cosa riguardi Maeda da vicino, sia chiaro, ma data la situazione in cui si trova adesso, egli può fare ben poco per quei due corpi ormai spenti, mentre l'idea di essere stato beffato da due terroristi e aver perso la vita per colpa loro, potrebbe fargli frullare in testa l'idea di seguire i poliziotti.
    In questo post ho bisogno di vedere come te la cavi con l'introspezione di Maeda, di come si sente inizialmente dopo essersi risvegliato, di quel che pensa della donna e di quel che le è successo e poi di cosa cambia nella sua testa quando comprende di essere morto. Cerca di ampliare le descrizioni il più possibile per calarti meglio nella "tragedia" che l'ha colpito e descrivi al meglio quel che prova rendendosi conto di non essere più vincolato al mondo reale.
    Nota: nella descrizione ho volutamente detto che Maeda si aggrappa ai sedili per farti comprendere che seppur sia uno spirito il contatto con le cose materiali c'è ancora. Il termine del post coinciderà con la scelta che farà Maeda.
    per ogni dubbio mandami un MP ;)
    Nota2: ricorda che non puoi gestire le azioni di altri senza autorizzazione. Io l'ho fatto con Maeda per esigenza di copione ( Gomen >__<" )



    Edited by Danteh ™ - 7/7/2015, 19:34
     
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    La Nuova Vita




    "Parlato"
    Parlato altrui
    Pensato


    Apro gli occhi, e una luce fortissima mi abbaglia. Mi tocco la testa, so che dovrei essere ferito, ma non vi è alcun danno. Perchè sono vivo? Sento una strana leggerezza come se, improvvisamente tutto si fosse fatto più leggero, meno consistente. La confusione regna sovrana, come posso essere sopravvisuto al grande salto? Per quanto mi sforzi nessuno dei miei ricordi mi aiuta a capire come la situazione possa essere andata in questo modo. Eppure il dolore era scomparso, e stava bene, anzi benissimo! Una sola poteva essere la soluzione...
    Mi alzo aggrappandomi ai sedili accanto a me, lentamente riacquisto il totale controllo del mio corpo.

    *Il fato ha deciso, sono VIVO!*

    Sorrido, e mi compiaccio di me stesso, ancora una volta ho avuto la meglio sulle avversità. Mi guardo meglio intorno, tutto era mezzo distrutto, sento dei rumori arrivare dalla da ciò che rimane della porta, i soccorritori sono arrivati.
    Mi affretto per quanto il mio corpo me lo consente, inciampo su una borsa, rovesciando molte radiografie per terra. Mi blocco, le guardo incuriosito, era un'ecografia. Mi accorgo solo in quel momento dell'orrore che è diventata la donna vicino a me, ormai morta. E' una storia tragica, la vita è davvero effimera, ma in ogni caso così ha scelto il fato, loro sono morti io sono vivo.

    *In Fondo chi può dire chi sarebbe diventato quel bambino se fosse nato, magari uno come tanti altri... invece io... io sono destinato a grandi cose...*

    Un ennesimo rumore proveniente dalla porta mi ricollega alla realtà. E' il momento di uscire da quell'incubo di metallo. Con qualche difficoltà riesco a saltare oltre le lamiere, e finalmente vedo il disastro nella sua interezza.

    *Solo io sono rimasto vivo... questo è un segno!*

    Finalmente arrivano i soccorsi, quattro medici e due poliziotti. Agito la mano per farmi riconoscere, per far capire che ancora qualcuno è vivo, ma mi ignorano e si dirigono verso la carrozza.

    "Non troverete nessuno vivo, sono tutti morti!"

    Le parole si perdono nel vuoto. Con aria contrariata li seguo con lo sguardo, perchè mi ignorano! Se solo mi ascoltassero, avrebbero potuto risparmiare molto più tempo!
    Decido di seguirli, e capisco che qualcosa non va, un terzo passeggero? Ma eravamo solo in due! Me lo ricorderei! Mettono seduta la donna. E si avvicinano al corpo sdraiato per terra. E' tremendamente familiare... e poi io arrivavo proprio da lì! Come non mi ero potuto accorgere di quell'uomo?!
    Lo alzano per accertarne il decesso, e il terrore prende il sopravvento. Che trucco era mai quello! Quell'uomo non era lui! Lui è lì in piedi davanti ai soccorritori, perchè non si accorgono della somiglianza?!
    Impaurito comincio ad indietreggiare, ma inciampo su una lamiera. Le mie mani sbattono su qualcosa di metallico, che produce un rumore sinistro, per la prima poso lo sguardo sul mio petto. Una catena spunta fuori da esso. I miei occhi si offuscano da lacrime che non posso versare e tutto diventa pura follia. Cado in ginocchio, il mio cervello cerca di controllare un fiume di emozioni che fuoriesce. Non ero stato graziato ero Morto.
    Improvvisamente mi manca il respiro e mi accasciò al suolo, tornando in posizione fetale. Urla indistinte escono dalla mia bocca, parole che non hanno senso parole che cercano di dare un senso a quella situazione. Per quasi cinque minuti, non ho il controllo. Voglio solo morire in pace e lasciare che quell'Orrenda vita insensata se ne andasse.
    E' la chiamata ricevuta dai soccorritori a farmi rinsavire, ero morto certo, ma non nel senso stretto della parola. Sorrido, si poteva dire che ero asceso ad una forma di esistenza superiore, sì doveva essere per forza così! In quel momento la mia vita terrena era finita certo, ma solo per far cominciare qualcosa di più importante e potente. E quel furgone doveva per forza c'entrarci qualcosa. Si mise a correre dietro ai poliziotti, se davvero sapevano dove erano i suoi assassini, avrebbero rimpianto presto di aver scelto proprio quel Treno.









    Si ringrazia Dragunov per questa base per post




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  4. Danteh ™
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    Chase of terrorists



    L'auto della polizia si diresse a sirene spiegate lungo la strada dove gli attentatori erano stati avvistati.
    L'inseguimento fu lungo e complicato. A quell'ora per le strade della città il traffico era davvero allucinante e ogni tentativo di bloccare la corsa dei fuggitivi finiva per essere vanificato da improvvisi ingorghi nel traffico.
    Nell'abitacolo i due poliziotti comunicavano saltuariamente la loro posizione dopo aver effettuato un check con le altre pattuglie che erano state mandate in supporto.

    -609 qual è la vostra posizione?-
    -Stiamo tallonando i fuggitivi, ma il conducente è davvero abile e non mi permette di affiancarlo ...
    Ci sono auto civili in mezzo non posso rischiare di speronarlo!-

    -Ricevuto 609.
    Proveremo a far defluire il traffico su strade secondarie in modo da lasciarvi campo libero per agire.-

    -Bene, passo e chiudo.-



    Passarono ancora alcuni minuti con la volante 609 intenta a non farsi scappare il furgoncino azzurro, mentre altre auto della polizia qualche isolato più avanti aveva cominciato a deviare il traffico costringendo di fatto i fuggitivi a seguire un percorso obbligato.

    Man mano che proseguiva l'inseguimento, altre volanti si unirono alla pattuglia 609 che a sua volta cominciò a guadagnare terreno sul veicolo dei fuggitivi e quando anche l'ultima auto civile fu superata, l'auto della polizia cominciò ad avvicinarsi sempre più al mezzo in fuga, speronandolo una, due, tre volte...
    Ahmed si sporse fuori dal finestrino e cominciò a sparare sugli inseguitori che a loro volta aprirono il fuoco

    -Accidenti Ahamed, ci stanno alle calcagna!-
    -Tranquillo Yussuf, non ci avranno mai!-



    L'uomo accanto al guidatore si piegò sotto il sedile e ne uscì fuori poco dopo imbracciando un lanciarazzi. Pochi istanti dopo si sporse nuovamente e fece fuoco

    -Maledetti!!!AAAAAAAAAHHH!!!-


    Il colpo centrò in pieno l'auto dei poliziotto su cui anche Maeda viaggiava a loro insaputa.
    Ci fu un'esplosione e l'auto prese fuoco e si ribaltò, più e più volte, coinvolgendo anche le altre pattuglie che sopraggiungevano alle spalle. Un disastro.
    Ancora una volta i due stranieri avevano provocato un vero e proprio bordello. Nessuna delle auto della polizia fu risparmiata nell'incidente.
    Probabilmente nessuno dei poliziotti ne sarebbe uscito vivo per raccontarlo...
    Tuttavia nonostante fosse una semplice anima, Maeda subì seppur in maniera minima gli scossoni dovuti all'esplosione delle auto e alle vampate di calore provocate dalle fiamme che adesso lambivano quel cumulo di ferraglia.
    L'impatto l'aveva sbalzato fuori dall'auto, catapultandolo una cinquantina di metri più avanti sull'asfalto rovente al sole di mezzogiorno. A pochi metri da lui la sagoma di un furgoncino azzurro ne catturò l'attenzione.

    [...]


    Il furgoncino azzurro si fermò. Nonostante le ammaccature sulle fiancate e il portellone posteriore non più presente era riuscito a sfuggire agli inseguitori. Dei due occupanti Ahamed sorrideva come in preda ad uno stato di follia.
    Sembrava contento di quel che aveva fatto, del disastro che aveva provocato.
    Nei suoi occhi la colonna di fumo grigiastro e le lingue di fuoco che lambivano i veicoli della polizia si riflettevano con un sinistro bagliore, come a voler rimarcare quel gesto folle.
    -Sorridi Yussuf! Ce l'abbiamo fatta! I peccatori non ci daranno più noie. Godiamoci ancora qualche istante questo spettacolo e poi andiamo a prenderci la nostra ricompensa...-
    Qualche istante dopo il furgoncino azzurro ripartì, a bordo però Yussuf e Ahmed non sarebbero stati più soli.



    CITAZIONE
    QM Point: Bene, pare che l'inseguimento abbia avuto un risvolto positivo per Maeda. Ancora una volta è l'unico sopravvissuto all'ennesimo disastro della giornata, ma questa volta non è svenuto e fortuna vuole che il furgoncino sia a pochi metri da lui quindi senza pensarci due volte ci sale su.
    In questo post le sensazioni di Maeda durante l'inseguimento e la frustrazione per essere al momento impotente nei confronti dei malviventi, dovranno intrecciarsi con la nuova possibilità che gli viene concessa di avvicinarsi ancora di più ai 2.
    Questa nuova possibilità comincerà a stimolare in lui un senso di vuoto, come se alla sua nuova "vita" manchi un tassello importante. E' in quel momento che la catena attaccata al petto di Maeda comincerà a corrodersi, mandandolo in confusione e provocandogli dolori atroci che lo porteranno a dimenarsi nel furgone fino a farlo ribaltare. A questo punto Maeda sarà libero di inseguire le sue prede che nel frattempo avranno abbandonato il furgoncino per dirigersi in un campo li vicino.
    Cosa ne sarà dei due? Beh lascio a te la libera scelta, puoi spaventarli, prenderti gioco di loro, fargli provare dolore, ma non farli fuori (non ancora almeno).
    Il termine del tuo post dovrà concludersi con l'ennesimo patema dovuto alla corrosione della catena mentre infierisci su uno dei due.

    PS. dei 2 Yussuff è quello più prestante fisicamente se la cosa può tornarti utile.
    Il tuo post mi è piaciuto, ma questa volta dovrai essere più dettagliato nel descrivere le tue sensazioni, soprattutto quando queste deriveranno dalla corrosione della catena. A te la parola dunque ;)


    Edited by Danteh ™ - 7/7/2015, 19:33
     
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